Non credere più nelle favole ok. Ma rassegnarsi a vivere in un mondo ove difficilmente trovi gesti di sincera e gratuita umanità anche no. Le domande sono tante, le risposte ancor di più perché ogni quesito che ci poniamo può avere più motivi. Perché si leggono testimonianze che immancabilmente fanno scendere lacrime di ammirazione da una parte, ma pure lacrime di rabbia, perché a certi è data l’opportunità di andarsene quasi serenamente ed altri invece sono costretti a mendicare un po’ di carità cristiana per finire i loro giorni con la dignità di cui avrebbero diritto? Perché nei nostri ospedali si assiste facilmente a comportamenti superficiali ed insensibili al soffrire altrui? Perché dobbiamo sperare di essere fortunati e trovare chi curerà il nostro caro, o anche noi, con la dovuta professionalità ed umanità? Perché non la smettiamo di restare in silenzio, perché non ci adoperiamo per migliorare lo stato attuale delle cose? Perché non aiutiamo gli altri e così pure noi ad affrontare situazioni dolorosamente tragiche, che ogni famiglia, o quasi, si trova prima o poi a vivere? Potrei continuare con i perché per molto ancora. Ho scritto i primi che mi son venuti in mente, che mi hanno fatto riflettere più volte sul senso di tutto ciò che finora ho vissuto e subito. Li giro a voi, pensateci, rispondetevi, e chiedetevi cosa voi volete fare per cercare di vivere degnamente la vostra vita.
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