“Spero che prima o poi si riconosca il diritto di non soffrire”… Parole queste del marito di Giulia, deceduta nei primi giorni di questo mese di Luglio, dopo un calvario di due anni. Le cure alle quali si sottoponeva erano risultate molto dolorose e quando si è capito che nulla più c’era da fare, Lei stessa ha cominciato a chiedere l’eutanasia e lo ha fatto fino all’ultimo, anche se nel nostro paese non è legale. Ha dovuto aspettare di entrare in un Hospice perché le venissero diminuite le sofferenze. Come altri chiedeva di morire con dignità. Questo sì che è un diritto sancito dalla nostra legislazione, ma troppo spesso ci viene negato. Sarà certamente difficile portare a compimento un testo valido ed inattaccabile su questo argomento così delicato del fine vita, i nostri parlamentari vi si stanno adoperando da tempo, però si fermassero a pensare cosa vorrebbero, cosa desidererebbero, si trovassero nella medesima situazione. E questo lo facessero pure chi normalmente si contrappone a questo disegno di legge, per convinzioni cristiane e non, solo semplicemente anche perché lo considera un omicidio invece che una carità umana dovuta . La vera sofferenza distrugge, devasta e porta a decisioni che mai si avrebbe pensato di poter prendere. Solo chi la ha provata può capire e comprendere come ti trasforma. Da quel che dicono Giulia amava tanto la vita e soprattutto i cavalli, simbolo di libertà. Purtroppo le è stata negata la libertà di scegliere di non soffrire e di morire dignitosamente. Un abbraccio a chi la porterà per sempre nel proprio cuore, come pure il senso di frustrazione ed impotenza per non aver potuto fare per lei quel di più che Lei giustamente chiedeva❤️
Fino all’ultimo
da Barbara Crosera | 14 Lug 2019 | Dolore | 2 commenti
Sante parole, condivido pienamente ma l’Italia è un paese troppo bigotto. L’eutanasia non aumenta le morti, diminiusce le sofferenze.
Ciao Giovanna, ritengo che chi ne parla con tanta enfasi e si oppone a qualsiasi metodo per diminuire la sofferenza nelle malattie, certamente non lo ha mai sperimentato sulla propria pelle e nemmeno nell’assistere qualcuno a cui teneva. Ci sono situazioni inimmaginabili per chiunque che quando ti ci trovi mai avresti creduto di poter fare certi pensieri e di agire poi di conseguenza. Vorrei proprio vedere questi signori che sono molti, troppi purtroppo trovarvisi coinvolti fisicamente e sentimentalmente. Yes è da bigotti e pure da falsi secondo me perché a priori nella vita non bisognerebbe escludere nulla. Importante poi è ed inscindibile il diritto di ognuno di poter scegliere di soffrire o meno, e su questo a mio parere nessuno dovrebbe poter mettere la propria influenza. In Italia si parla tanto di umanità ma poi non la si applica dove e quando è più necessaria.