E poi ti capita di leggere una lettera aperta scritta dai familiari di una Signora, morta sola, legata al letto e lasciata volutamente soffrire per giorni, per mesi. Le cure farmacologiche in poco tempo si sono dimostrate inutili, i suoi figli hanno assistito a tutto questo impotenti e solo dopo la morte della loro mamma sono venuti a conoscenza della legge 38 del 2010, quella importantissima legge sulle Cure Palliative. Sembra quasi la mia storia, l’agonia che ho visto vivere e che ho subito indirettamente e come loro pure io ho scoperto troppo tardi, quando non serviva più, l’esistenza di questa legge e dei diritti che ognuno di noi ha in caso di malattia senza speranza. Ma negli ospedali, nei nostri ospedali ancora oggi non se ne parla e soprattutto non si applicano le Cure Palliative, non sono protocollo medico. Mi consolo sapendo che non siamo stati gli unici ? Nemmeno un po’ anzi riaffiora quella rabbia che mai sparirà dal mio cuore, anche se sono cosciente che fa male a me, mentre quei maledetti Dottori che avrebbero dovuto tutelarci, e che per me saranno maledetti a vita, continuano ancor oggi imperterriti ad esercitare la loro professione, senza rispettare minimamente la dignità dei pazienti e di chi li assiste. Vero non sono tutti così ma come dimostra questa lettera sono ovunque, e noi siamo costretti ad affidarci alla fortuna. Ma non è già essere sfortunati di per se quando si soffre di una patologia inguaribile? Come li capisco questi figli indignati e schifati che si ritrovano a scrivere ad un quotidiano di Senigallia tutto il loro dolore, che mai li lascerà . Questa è la non umanità di molti Dottori, anche se oggi sembrano tutti santi e martiri. Non scordatelo e non fate confusione nemmeno quando sarà passata l’epidemia. Un camice non fa’ di una persona un’eroe, ma di certo il suo comportamento ne può definire la caratura morale ed umana.
P.S. Per vostra conoscenza: https:/www.viveresenigallia.it/ 07/04/2020 “ Nostra madre morta senza sedazione, non conoscete le cure palliative? Lettera all’ospedale di Senigallia …”
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