Ai tempi della pioniera delle cure palliative, Cicely Saunders,come dolore totale era definita la sofferenza fisica, psicologica e spirituale che coinvolge una persona malata. Più precisamente lo scopo iniziale che avevano queste cure era, e pure oggi dovrebbe ancora essere, rivolto alla persona nella sua totalità. Dico dovrebbe perché sapete anche voi i grandi limiti che nella nostra realtà quotidiana, più del tempo in cui esercitava la stessa Cicely, le cure palliative trovano nella loro applicazione. Oggi ci si ritrova spesso ad assistere a sofferenze inutili e gratuite ed il dolore provato e subito dal paziente, dopo la sua morte, continua a tormentare chi gli voleva bene. Perché nel 2020 succede che si lascino ancora soffrire persone con patologie inguaribili, quindi famiglie intere, potendo impedirlo? Per tantissime ragioni, in primis per ignoranza e menefreghismo. Per non accettazione dei limiti della medicina moderna e pure per interessi economici, quelli delle case farmaceutiche alle quali molti dottori sottostanno. Il valore della persona umana è stato troppo spesso sostituto dal valore del denaro. Attorno a questa triste realtà vi sono perciò tante persone che soffriranno per tutta la loro vita. Perché della morte puoi anche provare a fartene una ragione, visto che tutti siamo mortali, ma del modo in cui avviene, della strada costellata di dolore che conduce alla fine, mai potrai ne accettarla ne scusare chi lo ha permesso quando era proprio suo dovere, visto la professione che esercita , evitarlo.
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