Ti dicono che con il tempo passa, che starai meglio, ma per meglio cosa intendono? Te lo dice chi ci è già passato, chi prima di te ha perso qualcuno di caro . Ma come possono sapere quanto hai perso tu e quanto ti è costato esserci giorno per giorno e veder scivolare via speranze e desideri che la malattia ha sostituito con sofferenze sempre meno sopportabili ? Nessuno può saperlo perché la tua esperienza è la tua, punto. Non ce n’è una di uguale, e come te non c’è nessuno nel modo di percepire, amare e soffrire, siamo tutti unici. Ancor oggi non riesco a vedere certe scene anche se so essere parti di un film, una finzione e mi chiedo quante persone si ritrovano come me traumatizzate e non solo dalla visione di come una malattia può sconvolgere fisicamente e mentalmente una persona, ma pure da tante scene che l’operato di chi ne avrebbe avuto il potere e soprattutto il dovere di evitare , invece non lo ha fatto. Maledetti sono e rimangono per me quei Dottori tanto pieni di se stessi ma così poco , anzi per niente umani, che lasciano soffrire le persone, anche sapendo che nulla c’è da fare in ambito medico curativo. Maledetti tutti coloro che voltano le spalle alla sofferenza umana solo perché non si tratta di un loro caro. Già , tanti Dottori bravi e coscienziosi operano nel mondo, ma molti altri perseguono solamente il proprio successo personale, persino nel dare certe notizie rimangono freddi e distanti, come se si parlasse di un oggetto e non di una persona. Passa il tempo e continuo a non riuscire a perdonare chi si è approfittato della nostra ignoranza, di chi ci ha considerati una presenza così fastidiosa, scomoda e problematica rispetto ai loro progetti, due mesi in cui non hanno aspettato altro che arrivasse il giorno che si liberasse quel letto. Potrei continuare a raccontare episodi così spiacevoli ed indelicati per tante altre righe, mi limito a definirli nuovamente maledetti! Tristemente il mio pensiero purtroppo mi accomuna a molti altri che ho conosciuto sia di persona che sul web, persone segnate dalla vita e da chi non li ha aiutati ne sostenuti. No, non possiamo perdonare la mancanza di rispetto per la dignità dei nostri cari e di noi stessi pure, perché in situazioni di estrema fragilità siamo stati presi in giro perché non sapevamo. Questo mi spinge sempre a ricordarvi di non fermarvi a nessun no che non sia debitamente giustificato, ed anche in questo caso cercate, informatevi altrove. Ricordate sempre la legge 38 del 2010, perché le persone affette da malattie inguaribili hanno diritto a non soffrire, anche trovandosi in ospedale!
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