Perché non succede come in televisione? Come nei film? Dottor House, Grey’s Anatomy, Braccialetti Rossi, E.R. Medici in prima linea, dove se il Dottore non è competente ne arriva subito un altro che risolve la situazione, tutti gentili, sorridenti e disponibili? Perché nei nostri ospedali, nelle nostre RSA, non funziona tutto così efficientemente e non si cerca sempre e comunque di evitare maggior sofferenza possibile al malato? Se entri in un aula di tribunale vi vedi campeggiare a lettere cubitali “ LA LEGGE È UGUALE PER TUTTI “ anche se poi proprio così non è. In campo sanitario non troverai mai scritto “ IL DIRITTO ALLA SALUTE È UGUALE PER TUTTI “ e nemmeno la scritta “ TUTTI HANNO DIRITTO AD UNA MORTE IL PIÙ POSSIBILE UMANA E SERENA”. Mi chiedo perché non sia questa materia di dibattiti, di lotte e dimostrazioni da parte della gente, perché se le possibilità di finire in tribunale dalla parte degli accusati non sono poi molte, di finire la propria vita su un letto di malattia invece ha probabilità molto alta. Non serve conoscere le statistiche ed i dati precisi, basta guardarsi attorno, vicino o lontano, tutti i nostri cari, parenti, amici e conoscenti che hanno lasciato questo mondo lo hanno fatto dopo un periodo più o meno lungo, più o meno tragico, di malattia. Non mi capacito perché siano pochi, e meno male che ci sono, coloro si dedicano oltre che alla loro vita normale, anche ad attività per aiutare gli altri e per sollecitare le coscienze di chi chiude certe porte con tutto ciò che comportano, solo per non soffrire ancora, solo per auto convincersi che a loro non succederà di soffrire oltre l’inimmaginabile e poi morire, magari anche senza nessun conforto vicino, magari perdendo tutta la propria dignità, magari rendendosene pure conto. Questa concezione purtroppo molto radicata, non la considero dettata unicamente da menefreghismo allo stato puro, ma pure da stupidità alla massima potenza, perché nessuno ha la certezza che non, perché nessuno è potenzialmente esente da malattie, e prima o poi nemmeno da quelle che portano alla morte. Se tutti coloro che hanno assistito ad ingiustizie, maltrattamenti, omissioni e sbagli in contesto medico, avessero parlato, divulgato e contestato, credo proprio che ci troveremmo in una situazione diversa, in quella che dovremmo poter vivere, quella in cui oltre alle conoscenze vengono applicate pure il rispetto e l’umanità. Non saremmo un numero su un letto, sulla porta di una stanza, su una cartella clinica, ma saremmo degli individui sempre rispettati e tutelati. Ma così non è ed in questo paese, in altri paesi , nel mondo intero, continua ad esserci troppa sofferenza gratuita. Tutto ciò è anche colpa nostra, basterebbe poco, quel poco che ognuno di noi dovrebbe e potrebbe fare.
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