Di belle notizie oramai non se ne sentono più. E dove la mettiamo questa angoscia che in silenzio attanaglia la nostra gola? Tutto aumenta, contagi, tamponi, ricoverati, deceduti e sopravvissuti con un lungo strascico di problemi. Aumentano di pari passo le difficoltà per andare a scuola, al lavoro, a trovare un proprio caro in ospedale o in una RSA. È diventato complicato persino andare a mangiare una pizza in compagnia. Ma cosa più grave è che pure la solitudine delle persone con pregressi piccoli o grandi problemi mentali, psicologici è aumentata. In aumento continuo ed inarrestabile è purtroppo anche la solitudine di tutti i malati attualmente ricoverati in ospedale che possono ricevere succinte e rare visite da chi invece potendo potrebbe portare loro un po’ di conforto, un po’ di luce e di colore di una vita definibile normale. Solitudini diverse ma pur sempre tristi ed ingiuste da qualsiasi lato le si voglia analizzare, e chi non le prova non può capirle, e chi per presunte giuste proprie ragioni si tira indietro, ancor meno può o potrà comprenderle.
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