Per caso un giorno ti ritrovi dinanzi chi ti chiede un caffè e al sentirne la voce già sai che la conosci. La osservi e ti chiedi se anche lei ricorda. Yes proprio la tua compagna di banco delle superiori. Baci e abbracci e poi via ai ricordi. Arriva la domanda che temevi, come sta’ la Mamma. Così incominci a raccontare. Sembra un caso ma poi anche no pensi perché la tua amica ti racconta che suo zio nello stesso ospedale, reparto e ugual Primario ha vissuto e subito ingiustizie, diverse, ma altrettanto ingiustificabili, stiamo parlando di persone e non cose! Persone malate bisognose di tutto, ma soprattutto di autentica umanità. Chiedi se qualcosa hanno fatto in merito. Risponde che no, il dolore era così tanto e poi cosa si sarebbe potuto fare? Rispondi di impeto” Di specifico non so’ di sicuro, ma certamente più di quello che si è fatto restando zitti!”. Sai già che non tutti capiscono o capiranno. Che in molti già ti hanno criticata perché poi non è mica morta solo a te la Mamma! Però resta il fatto che tu non riesci a capire questa inerzia, questo non far nulla dinanzi a comportamenti inaccettabili per te, ma a quanto sembra per altri si’, anche se a parole si mostrano indignati e con le lacrime agli occhi mentre lo raccontano. Piangere serve e lo sai, aiuta a liberare tanti diversi sentimenti, ad esternarli ed a farti sentire meglio, almeno per un po’ di tempo. Ma che senso hanno le lacrime se non vi segue nessun tipo di reazione concreta all’ingiustizia? Capisci e questo ti è capitato con molti prima, che il tuo pensiero non è condiviso totalmente da chi ascolta la tua storia, o almeno non sempre. Lo avevi messo in programma però ogni tanto ti piacerebbe sentire altre parole proferire da chi ha vissuto e subito ma lasciato stare. Saluti la tua amica, rinnovandole l’invito per venirti a ritrovare. Ti chiedi, se per caso la sua famiglia ed altre che conosci avessero promosso qualche cosa per segnalare i loro casi di malasanità, sarebbe diversa la situazione attuale nei nostri ospedali? Forse anche si’, forse anche non puoi saperlo, non esiste una risposta sicura. Metti così da parte il “ caso” e continui per la strada, la tua strada, quella che il tuo cuore ha scelto e che ti fa’ stare bene.
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